In un periodo di tassi zero o, addirittura, negativi e per ottenere dei rendimenti degni di nota è necessario assumersi qualche rischio. I tassi non aumenteranno certo a breve e la possibilità di ottenere dei rendimenti interessanti dopo i rialzi in conto capitale degli ultimi anni è veramente difficile. Un rapporto rischio/rendimento tra i migliori è rappresentato dalle emissioni obbligazionarie della banca europea e della banca mondiale nelle valute dei paesi emergenti. Rating massimo AAA, tassazione al 12,5% anzichè al 26% e rendimenti tra l'8% e il 10%. Inoltre, le scadenze non sono lunghissime; le possiamo ricomprendere tra 1 e 4 anni.
Rendimento importante dato dalle cedole e dal fatto che si possono acquistare intorno alla pari (100). Nel 2019, grazie alle quotazioni molto basse, hanno offerto rendimenti importanti performando anche del 30%, tra quotazioni e rivalutazione della lira turca.A livello di fondamentali, la Turchia ha superato l'anno peggiore e ci si aspetta una crescita del Pil nei prossimi anni intorno al 3% annuo. Nel 2019, in pochi mesi, i tassi si sono abbassati di 10 punti senza che ne soffrisse la valuta e se il trend dovesse continuare si potrebbero avere dei benefici in termini di quotazione delle obbligazioni.
La Turchia sta attirando molti capitali e investimenti dall'estero e il debito pubblico resta intorno al 35% del Pil. Qualche problema sul deficit commerciale, ma non preoccupante al momento. Oltre a ciò, le ultime vicende (Siria e Libia) hanno dimostrato, con il silenzio-assenso delle grandi potenze (cina, usa e russia) che a livello politico-strategico la Turchia ha assunto un ruolo di rilievo.
Dal punto di visto dell'analisi tecnica la lira turca, dopo un recupero del 33% (con un cambio che da €8 si è portato a €6) circa ha stornato e proprio in questo periodo si è vista la tenuta di € 6,70 che ha respinto il ribasso della moneta turca riportando la valuta nei confronti dell'euro a 6,53.Si trova in un range tra 6,5 e 6,7. Potrebbe anche riprendere la risalita portandosi prima a 6,30 e poi ritornare sui minimi del 2019. Mentre oltre 6,70 si arriverebbe facilmente a 7.
Quindi le prospettive, in assenza di schock particolari, sono positive e tale investimento può rappresentare un'ottima diversificazione finalizzata al rendimento. Con la solita regola: se ti assumi il rischio valuta evita di assumerti il rischio emittente. E viceversa. In questo caso abbiamo l'emittente sicuro e il rischio valutario accettabile se pur speculativo. E si potrebbe anche guadagnare sulla valuta stessa.