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Italia, rischi stabilità finanziaria in lieve calo - Rsf

Pubblicato 30.04.2024, 18:01
© Reuters. Un edificio della Banca d'Italia nel centro di Roma, 26 agosto 2005. REUTERS/Alessandro Bianchi
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MILANO (Reuters) - In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono in lieve calo rispetto allo scorso novembre pur in presenza di forti tensioni geopolitiche internazionali.

E' quanto scrive Banca d'Italia nel primo rapporto dell'anno sulla Stabilità finanziaria, spiegando che i principali elementi di incertezza nel breve termine sono riconducibili a un eventuale peggioramento dei conflitti e al perdurare dei tassi di interesse su livelli elevati.

Dopo aver portato i tassi al massimo storico, la Banca centrale europea ha fatto capire in modo esplicito che procederà con il primo taglio del costo del denaro a giugno, avviando un ciclo di allentamento monetario.

Nella parte del rapporto dedicata ai rischi macroeconomici, Banca d'Italia scrive che il "permanere del rapporto debito/Pil su valori elevati resta un fattore di rischio, soprattutto in caso di sviluppi dell'economia meno favorevoli delle attese".

Durante una recente audizione in Parlamento sul Documento di Economia e Finanza (Def), Bankitalia ha detto che il Pil dovrebbe essere cresciuto in misura modesta nei primi mesi dell'anno con un calo della produzione manifatturiera nel primo trimestre.

Diffuso stamani, il dato preliminare sul Pil del primo trimestre ha mostrato una crescita congiunturale di 0,3%, oltre le attese.

L'istituto centrale ha spiegato che affinché il debito scenda è necessario un significativo rafforzamento del Pil e una riduzione del disavanzo strutturale.

Via Nazionale ha ricordato a proposito del "favorevole andamento dei mercati", che per il secondario dei titoli di Stato le condizioni di liquidità sono ulteriormente migliorate e che a febbraio gli scambi hanno toccato un nuovo massimo storico.

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Bankitalia cita anche il restringimento del differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi che oggi è attorno a 130 punti base.

Parlando delle famiglie, la cui quota nel debito pubblico è salita al 13,8% a gennaio, l'istituto sottolinea come i fattori di vulnerabilità restino contenuti nonostante l'incertezza sulle prospettive economiche.

Nel rapporto si legge anche che le condizioni del sistema bancario italiano si mantengono buone.

"Le maggiori fonti di vulnerabilità nel medio termine sono connesse con il potenziale peggioramento della qualità dei prestiti conseguente all'elevato livello dei tassi di interesse e con le possibili difficoltà nella raccolta".

La scorsa settimana Via Nazionale ha fatto sapere che applicherà alle banche un 'systemic risk buffer' (SyRB) pari all'1,0% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia.

"La costituzione di una riserva di capitale a fini prudenziali nell'attuale contesto macroeconomico e finanziario permetterà di rafforzare la resilienza del sistema bancario italiano, minimizzando al tempo stesso il rischio che la sua introduzione possa avere effetti prociclici", spiega Bankitalia.

(Sara Rossi, editing Andrea Mandalà)

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