Investing.com – Aprile si è rivelato un mese positivo per le reti di consulenza finanziaria quotate sul FTSE MIB.
A trainare il quartetto ci ha pensato Azimut (BIT:AZMT) che ha chiuso il mese con un +2,31% portandosi a 24,77 euro per azione. Nel complesso nell’ultimo anno il gruppo fondato da Pietro Giuliani ha guadagnato il 24,22% a Piazza Affari.
Al secondo posto tra le reti c’è Banca Generali (BIT:BGN) che ha chiuso aprile con una performance dell’1,04% mentre terza si è piazzata FinecoBank (BIT:FBK) con un +0,38%. Infine, quarta è arrivata Banca Mediolanum (BIT:BMED) che tuttavia si può consolare con un +19,29% da inizio anno.
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Azimut
Marzo si è chiuso con la notizia del nuovo progetto di costruire una banca digitale dalla rete di consulenti finanziari per poi quotarla. Aprile è iniziato con la maxi-plusvalenza derivante dalla vendita per 225 milioni di Klim a Petershill. Tanto è bastato per mettere le ali al titolo che, non a caso, ha chiuso il mese con un risultato decisamente positivo.
Il Fair Value calcolato da InvestingPro sulla base di 3 modelli d’investimento riconosciuti e adattati ad Azimut, ci mostra come le azioni della società siano valutate equamente rispetto ai 24,77 euro della chiusura di aprile, in ribasso dell’1,8%.
I 10 analisti intervistati da InvestingPro, invece, credono in un rialzo del titolo nei prossimi 12 mesi, fissando il target price a 27,96 euro per azione.
Banca Generali
Ad aprile Banca Generali ha approvato il bilancio 2023, anno chiuso in netta crescita: utile netto consolidato a 326,1 milioni di euro, +53,1% rispetto ai 213 milioni dell’esercizio precedente. Risultato che è valso la riconferma nel ruolo di ad per Gian Maria Mossa. Ma la rete sorride anche in Borsa, dove nell’ultimo anno è cresciuta di oltre il 24%.
Tuttavia, in base al Fair Value di InvestingPro il valore intrinseco del titolo era già contenuto nel prezzo di 36,82 a cui le azioni scambiavano il 30 aprile, con un ribasso del 15,6%. Meno pessimistiche, invece, le previsioni degli analisti che fissano il target price mediamente a 36,28 euro per azione, in lieve ribasso rispetto alla quotazione di fine aprile.
FinecoBank
In base al Fair Value, anche il titolo FinecoBank è sopravvalutato (-15,7% rispetto ai 14,44 euro per azione della chiusura del 30 aprile), ma gli analisti si aspettano ancora una crescita nei prossimi 12 mesi, fissando il target price medio a 14,98 euro per azione.
Ed è proprio grazie alle previsioni degli esperti che il titolo ha viaggiato spedito a inizio aprile. In particolare, sulle ali del giudizio di JPMorgan che ha alzato le stime su FinecoBank, indicando un rating 'sovrappesare' e un target price di 16,3 euro per azione, rivisto in aumento dai precedenti 13,5 euro.
Banca Mediolanum
I dati della raccolta di febbraio, usciti a inizio aprile, hanno premiato Banca Mediolanum con i consulenti capaci di raccogliere 1,1 miliardi di euro. Tuttavia, il titolo ha vissuto un mese debole anche se positivo sul Ftse Mib, mettendo a segno un +0,30%. Ma se si prende in considerazione l’intero 2024, il titolo è già cresciuto di oltre il 19%, ragion per cui il Fair Value ci dice che le azioni di Banca Mediolanum sono leggermente sopravvalutate, con un ribasso del 9,5% rispetto ai 10,18 euro a cui hanno chiuso aprile.
Gli analisti, però, danno fiducia alla rete e vedono nei prossimi mesi un trend rialzista, fissando il target price a 11,55 euro per azione.
Il resoconto delle reti quotate ad aprile
Ecco, infine, nel grafico sottostante, un quadro generale delle prestazioni borsistiche delle reti alla fine di aprile 2024, con FinecoBank in testa per capitalizzazione di mercato (8,822 miliardi) e Banca Mediolanum che, secondo gli analisti, presenta le maggiori probabilità di vedere il prezzo delle sue azioni salire nei prossimi mesi.
Per stilare la classifica sono stati utilizzati i dati disponibili su InvestingPro+ che si riferiscono alla chiusura delle Borse dopo la seduta del 30 aprile.
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