Esaminando un lasso di tempo più ampio, nel primo caso 12 mesi, è impossibile non notare le grosse difficoltà che stanno attraversando alcuni titoli del listino milanese.
Al primo posto della classifica balza Safilo (MI:SFLG) Grp (dopo il ko di Carige (MI:MI:CRGI)) che in soli 12 mesi ha ceduto addirittura l’83% (-91% in 3 anni, -95% in 5 anni e -99% dal debutto ad oggi; due aumenti di capitale negli ultimi 8 anni) e l’attuale trend, almeno per il momento, non lascia presagire nulla di buono. Il titolo che, dopo un fuoco di paglia ha subito azzerato i guadagni, non riesce ad allontanarsi dal pericoloso sostegno in area 0.705 euro. I primi, timidi e reali segnali di risveglio solo oltre 0.800 euro in chiusura, con tenuta settimanale ed aumento dei volumi. Una vittoria sopra la prima resistenza strategica a 0.900 euro fornirebbe una forte indicazione per il medio termine con target a 1.00 euro. Negative discese al di sotto di 0.700 euro in chiusura di seduta per il test in area 0.6900 euro (2° target 0.662 euro). IL prezzo min. storico è situato a 0.6900 euro.
Al secondo posto si piazza Mondo TV (MI:MTV) che ha ceduto il 73% (-67% in 3 anni, -4% in 5 e -93% dal debutto). Il quadro grafico resta ancora precario ed il titolo rischia di prolungare i ribassi se i corsi dovessero portarsi al di sotto di 1.27 euro; a quel punto sarà difficile evitare ulteriori approfondimenti fino a 1.235 e con quest’ultima violazione a 1.165 euro in prima battuta (2° target 1.061 euro). I primi concreti spiragli positivi si aprirebbero grazie al superamento di quota 1.86 euro con tenuta settimanale, evento che anticiperebbe una estensione verso i 2.16 euro in prima battuta.
Sul gradino più basso del podio si piazza OVS (MI:OVS) che ha lasciato sul terreno di Piazza Affari il 65.4% (-67% in 3 anni e -60% dal debutto) ma bisogna anche considerare che il titolo nel 2019 ha recuperato circa il 57% (Mondo Tv nel 2019 ha recuperato l’11%, mentre Safilo solo il 3%. A livello grafico, se i corsi dovessero oltrepassare quota 1.76 (in chiusura) ci saranno buone change di raggiungere il primo target in area 2.0 euro. Segnali di debolezza scatteranno al di sotto di 1.63 euro; negative discese al di sotto di 1.60 euro in chiusura di seduta.
Seguono M&C (MI:MACA) (-65%) Astaldi (MI:MI:AST) (-65%), Panariagroup GRP(MI:PAGR) (-60%), Gima TT (MI:GIMA) (-59%), Bima (MI:BIM) (-58%) e Bioera (MI:BIE) (-52%). Questi sono i primi 9 titoli del listino milanese che hanno ceduto oltre il 50% in 12 mesi.
Tralasciando i titoli dalle performance sconcertanti (degli ultimi 12 mesi) ce ne sono altri che continuano a stazionare sui minimi annuali oppure sembrano non dare cenni di vitalità.
“Alcuni” di questi sono:
Saras (MI:MI:SRS): il titolo sembra voler risalire la china ma occhio alle false partenze.
Reali segnali di ripresa (breve/medio periodo) solo oltre 1.90 euro (in chiusura e con tenuta di almeno tre sedute). Guardando più in alto invece, la violazione delle resistenze strategiche a 2.15 e 2.17 euro (in chiusura) potrebbero riportare i prezzi in area 2.28 euro e a quel punto sono possibili target più ambiziosi. Nel breve invece, qualche segnale positivo verrà inviato con il superamento di 1.81 euro in chiusura. Sul fronte opposto invece, è consigliabile monitorare il supporto a 1.64 euro la cui decisa violazione (in chiusura di seduta) potrebbe spingere i prezzi in area 1.57 euro (1° target; area 1.47 euro 2° target).
Mediaset (MI:MI:MS): dopo un breve e timido segnale di risveglio, i corsi hanno subito invertito la rotta portandosi per l’ennesima volta al di sotto di 2.80 euro.
Monitorare il successivo sostegno (non fondamentale) a 2.76 euro la cui rottura (in chiusura) potrebbe spingere i corsi fino in area 2.68 euro per poi proseguire, con quest’ultima violazione in chiusura, fino a 2.60 euro (2° target area 2.54 euro). I primi e reali segnali di ripresa giungeranno solo oltre 3.05 euro in chiusura. A causa degli scarsi volumi si consiglia di prestare attenzione alla volatilità.
CSP International Fashion Group (MI:CSP): i corsi che a gennaio si erano portati in area 0.80 euro viaggiano ora in area 0.685 euro, non lontano dal minimo storico a 0.6740 euro. Il ribasso potrebbe essere frenato dal supporto in area 0.678 euro; monitorare con attenzione questo livello poichè la sua decisa rottura in chiusura potrebbe portare i prezzi anche fino in area 0.6510 euro in prima battuta. Se invece i corsi dovessero oltrepassare quota 0.74 euro (in chiusura e con tenuta di almeno 3 sedute) ci saranno i primi e timidi segnali di risveglio tali da proiettare il titolo anche fino in area 0.80 euro in prima battuta. Per il medio/lungo periodo solo oltre quota 1.0 euro ci sarà la possibilità di un lungo cammino verso l’alto. Il titolo in 5 anni ha ceduto quasi il 60%.
Prysmian (MI:MI:PRY): torna al centro delle vendite il titolo che al momento cede oltre 4 punti percentuali (problema al sistema di protezione di WesternLink) ed i corsi si sono spinti fino a quota 16.38 euro. Se il titolo riuscirà a mantenersi al di sopra di 16.0 euro ci saranno buone change di recupero nel breve periodo. In caso contrario i corsi potrebbero tornare a testare area 15.46 euro. Sul fronte opposto segnali di ripresa verranno generati oltre 17.91 euro (in chiusura) per il test a 19.45 euro.
Pininfarina (MI:PNNI): dopo la pubblicazione dei dati economico finanziari del 2018 il titolo ha invertito la rotta spingendosi fino in area 2.18 euro. Se i corsi riusciranno a riportarsi al di sopra di 2.32 euro, ci saranno buone change di raggiungere la prima resistenza strategica a 2.47 euro che una volta violata (in particolar modo in chiusura) potrebbe spingere il titolo fino a 2.53 e 2.57 euro (forte resistenza di medio periodo oltre il quale il target è almeno fino a 2.61 euro). Sul fronte opposto invece, chiusure di seduta al di sotto di 2.14 euro, faranno scattare nuovi segnali di debolezza che se confermati sotto i 2.12 euro si tramuteranno in segnali di allarme con probabile raggiungimento del supporto decisivo di medio periodo in area 2.0 euro.
Maire Tecnimont (MI:MTCM): nelle ultime sedute il titolo ha fatto scattare i primi e timidi segnali di ripresa ma senza ancora abbattere significative resistenze. Oltre i 4 euro (con tenuta settimanale) verranno gettate le basi per un recupero più solido con primo target a 4.32 euro, non lontano dalla successiva resistenza di medio/lungo periodo a 4.65 euro, la cui violazione in particolar modo in chiusura di seduta, potrebbe permettere al titolo di raggiungere i primi target posizionati a 4.95 e 5.12 euro. Segnai di indebolimento in caso di violazione di 3.40 euro (in particolar modo in chiusura) per il test a 3.22 in prima battuta.
Marr (MI:MARR): dopo la discesa che aveva riportato il titolo Marr in area a 19.70 euro i corsi erano riusciti a riportarsi oltre quota 21 euro per poi ripiegare annullando buona parte dei guadagni. Il superamento di 21.30 euro (in chiusura e con tenuta di almeno 3 sedute) farà scattare i primi segnali di ripresa che se confermati oltre i 22.0 euro (in particolar modo in chiusura) si creerebbero i presupposti per un allungo verso 22.92 e 23.50 euro in prima battuta. Discese al di sotto di 19.60 euro (in chiusura) invece metterebbero in discussione l’ipotesi precedente preparando il terreno per un ulteriore affondo verso 18.88 euro (1° target).